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dom 21/04/13
Via Ferrante Aporti: I box interrati fermati dal Comune
De Cesaris: il piano è da rivedere

Troppi cinque piani di box interrati. Troppi anche gli 870 giorni ? salvo imprevisti ? necessari per realizzarli. Soprattutto perché all'appuntamento con Expo di giorni ne mancano 753. E mal si concilia il cronoprogramma del cantiere non ancora aperto in via Ferrante Aporti-Varanini con l'evento che, per sei mesi, vedrà Milano al centro dell'attenzione mondiale.Il Comune frena dunque sul cantiere, contestato vivamente dai residenti, condivide la necessità di un riesame e in parte già lo avvia. In una lettera, che ieri è arrivata sul tavolo della Zona 2 ma che è datata 9 aprile, il direttore del Settore Parcheggi innanzi tutto chiarisce alla Società Progetto Parcheggi Italia che non c'è più deroga possibile per le fideiussioni, necessarie per un'opera che si preannunciava imponente (14 milioni di euro) e da consegnare prima, non dopo, la stipula dell'atto concessorio. Ricostruendo passo dopo passo lo scambio epistolare tra operatore e amministrazione, il Settore Parcheggi mostra le carte. Non mancano solo le fideiussioni bancarie, ma anche «l'elenco dei cittadini prenotati corredato dall'importo versato da ciascuno e da copia della polizza fideiussoria» che chi costruisce è obbligato a consegnare all'acquirente. È evidente che l'assessora all'Urbanistica e vicesindaco Ada De Cesaris stia giocando una partita più che complessa. Il quartiere sta con il fiato sospeso, pronto a spendersi per una futura riqualificazione dell'area. L'ultimo capitolo non è ancora scritto. Ma qualcosa fa ben sperare chi teme di vedere replicare sotto le finestre di casa i disastri che hanno riempito le cronache dei giornali per anni, di scavi e cantieri senza fine e di incomprensibili incompiute. Le premesse, nel nostro caso, non facevano ben sperare: i cittadini con una certosina opera di accesso agli atti hanno avuto modo di ricostruire una storia di fallimenti delle imprese via via incaricate dei lavori dall'operatore. Fallite prima ancora di mettere mano ad uno scavo. Smontate da un fallimento e subito rimontate con uno stupefacente effetto-Lego. La speranza di un riesame che porti ad uno stralcio dal piano parcheggi, come già avvenuto con l'insediamento dell'amministrazione Pisapia per altri box interrati, arriva nella parte conclusiva del documento. Se proprio l'operatore non intende soprassedere, scrive il Comune, è bene sapere che «i dati dell'Agenzia mobilità ambiente territorio (Amat) fanno emergere una flessione progressiva dell'indice di fabbisogno di sosta dei residenti, tanto che allo stato attuale il progetto originario del parcheggio in Aporti/Varanini risulterebbe di gran lunga sovradimensionato al punto che sarebbe sufficiente un parcheggio di due piani in luogo di cinque». In sostanza, meno costi, meno tempo. Il dubbio è che l'operazione possa non risultare più redditizia. E chissà che l'operatore non si ritiri. Infine, il sovradimensionamento di Aporti/Varanini è ancora più evidente alla luce del progetto di Grandi Stazioni che, nella riqualificazione del rilevato ferroviario, ha proposto al Comune anche l'inserimento di un parcheggio a raso.

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